Scopri come ridurre le tasse in busta paga legalmente e beneficiare di agevolazioni che aumentano lo stipendio.
L’elaborazione della busta paga include diverse trattenute, tra cui le imposte sui redditi e i contributi previdenziali. Queste trattenute sono necessarie per garantire i versamenti per conto del dipendente e la futura erogazione della pensione.
Tuttavia, esistono delle strategie legali per ridurre le tasse e, di conseguenza, ottenere uno stipendio più alto. In questo articolo, esploreremo metodi per ridurre efficacemente le tasse in modo conforme alle normative vigenti.
Nel calcolo della busta paga, è fondamentale comprendere quali tasse e contributi vengono dedotti. Il lavoratore dipendente deve pagare diversi contributi come i contributi previdenziali Inps, l’Imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) insieme alle addizionali regionali e comunali. A queste si aggiungono i contributi Inail. L’Irpef, ad esempio, è una delle principali imposte sui redditi delle persone fisiche e viene strutturata in base a fasce di reddito. Dal 2024, le aliquote Irpef sono state semplificate in tre categorie: fino a 28.000 euro (23%), da 28.000 a 50.000 euro (35%), oltre 50.000 euro (43%).
Ogni fascia di reddito impone al datore di lavoro, come sostituto d’imposta, di trattenere un importo specifico per conto del dipendente, formando il divario tra il reddito lordo e lo stipendio netto. Inoltre, le amministrazioni locali possono introdurre addizionali che variano in base alla residenza del lavoratore, modulando ulteriormente il carico fiscale complessivo.
La parte previdenziale, parallelamente, prevede contributi a carico del lavoratore trattenuti sulla base di un’aliquota calcolata sull’imponibile lordo. Queste trattenute oscillano tra il 5,84% e il 9,49%, variando in base alla categoria di appartenenza.
Esistono metodi legali per ridurre le imposte sulla busta paga, uno dei quali implica l’accesso alle detrazioni fiscali previste dal TUIR, riducendo direttamente l’imposta dovuta. Per beneficiare di queste agevolazioni, il contribuente deve presentare la dichiarazione dei redditi tramite Modello 730/2025 o Modello Redditi PF, indicando i compensi percepiti. Le detrazioni, che variano inversamente al reddito fino a un massimo di 50.000 euro, sono state aggiornate da recenti innovazioni normative (Dlgs 216/23).
Ad esempio, una detrazione fino a 1.955 euro è prevista per redditi inferiori a 15.000 euro, mentre per redditi fino a 28.000 euro la detrazione è modulata proporzionalmente. Nessuna detrazione è applicabile per redditi oltre 50.000 euro. Queste agevolazioni sono accessibili a chi percepisce redditi da lavoro dipendente, compensi delle cooperative, indennità a carico di terzi, borse di studio, remunerazioni clericali e assegni previdenziali. È importante presentare documentazioni corrette e complete attraverso il portale dell’Agenzia delle Entrate o rivolgendosi a un Caf o consulente fiscale abilitato.
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