Una donna ha denunciato mesi di abusi e umiliazioni subite in ambito familiare. Il compagno, 22 anni, è ora indagato per maltrattamenti e violenza sessuale aggravata. Scattata la misura cautelare con allontanamento e braccialetto elettronico. Un caso delicato che riporta al centro il tema della violenza domestica.
Ha parlato dopo mesi di silenzi, paura e vergogna. E non è stato facile. Una donna di circa quarant’anni ha raccontato ai carabinieri quello che, dentro casa, era diventato il suo quotidiano: offese, minacce di morte, umiliazioni continue, aggressioni fisiche e, in più occasioni, anche abusi sessuali.

Sembra una delle tante storie che ormai leggiamo quasi tutti i giorni sui quotidiani e su internet. Un incubo vissuto nel privato, una donna che viene maltrattata da un uomo vigliacco e violento fino a quando non ha trovato il coraggio di denunciare. Da lì è partita un’indagine che ha portato all’allontanamento del compagno e al divieto assoluto di avvicinarsi a lei.
A eseguire il provvedimento sono stati i carabinieri della stazione Bologna Bertalia, dopo che il gip ha accolto la richiesta della Procura. Il giovane – 22 anni, di origini nigeriane – è stato raggiunto da un’ordinanza di allontanamento dalla casa familiare, con l’applicazione del braccialetto elettronico per monitorarne i movimenti. Un passo necessario per garantire protezione immediata alla vittima e impedire qualsiasi contatto tra i due.
Il racconto della vittima: “Non ce la facevo più”
Nella denuncia, la donna ha ripercorso episodi gravi e ripetuti. Insulti continui, frasi che miravano a sminuirla, momenti di tensione sfociati spesso in spinte, schiaffi, e infine costrizioni sessuali.
Una situazione che, col passare del tempo, si era trasformata in una trappola emotiva, dove la paura prendeva il posto della razionalità. A spingerla a denunciare è stato un mix di esasperazione e terrore: non riusciva più a vivere, dormiva male, guardava la porta con angoscia.
Il ventiduenne è ora formalmente indagato per maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale aggravata e continuata. Le indagini serviranno ad accertare la frequenza e la gravità delle condotte contestate, ma il quadro descritto appare già estremamente chiaro. La misura cautelare adottata non è simbolica: è il primo argine concreto contro una spirale di violenza che avrebbe potuto avere conseguenze ancora più drammatiche.
Non si esclude che emergano nuovi elementi nei prossimi giorni. Intanto, questa vicenda torna a puntare i riflettori su un fenomeno che continua ad attraversare troppi silenzi, quello della violenza domestica. E che solo quando qualcuno ha la forza di parlarne, diventa reale anche per chi sta fuori.