Il caso del taser a Bologna riaccende lo scontro politico e sociale

Il taser torna al centro delle polemiche a Bologna dopo l’intervento in via Matteotti su un uomo armato di forbici. Il video dell’accaduto scatena proteste e apre un nuovo fronte politico

Ancora una volta, il taser finisce al centro del dibattito. Succede a Bologna, in via Matteotti, dove un 28enne marocchino è stato fermato dai carabinieri mentre aggrediva dei passanti con un paio di forbici.

Uso del taser, a Bologna è polemica
Il caso del taser a Bologna riaccende lo scontro politico e sociale – lilabologna.it

A documentare l’intervento, un video diventato virale sui social: l’uomo è steso sull’asfalto, a torso nudo, scalzo e insanguinato. Uno dei militari gli scarica addosso il taser, mentre altri intimano ai presenti di smettere di riprendere la scena.

A sollevare il caso è stata la pagina social ‘Bolognina antifascista’, con un lungo post su Facebook che condanna duramente quanto accaduto: «Nel video, crudo e violento, si vede un carabiniere che scarica ripetutamente un taser su un uomo a terra, trafitto da dardi, il corpo che si contrae ad ogni scarica. Per minuti. Una scena che fa male. Una scena che racconta il fallimento di un intero modello sociale».

Il post intreccia la vicenda a una riflessione più ampia sul quartiere, dove problemi sociali, spaccio e marginalità si intrecciano ogni giorno. «Con l’epidemia di crack ci conviviamo. Le retate e i presidi non bastano. Non sono risposte. Non risolvono. Ci vogliono case, spazi per i ragazzi, presidi sanitari di strada, cultura e alternative concrete».

Bolognina, un quartiere diviso tra emergenze e risposte

Il gesto delle forze dell’ordine, giustificato dall’urgenza di fermare l’aggressore, viene però letto da una parte del quartiere come un atto di brutalizzazione. La richiesta non è solo quella di maggiore controllo, ma di una gestione diversa delle fragilità sociali. «La sicurezza – si legge – non si costruisce con i dardi elettrici, ma con risorse, spazi e servizi».

La tensione è evidente anche nel modo in cui la pagina chiude il suo messaggio: «Vogliamo decidere noi, come comunità. Perché la Bolognina deve cambiare davvero».

L'ex sindaco di Bologna Virginio Merola è intervenuto
Bolognina, un quartiere diviso tra emergenze e risposte: è intervenuto anche Virgino Merola – Screenshot La7 – lilabologna.it

Intanto, anche in Consiglio comunale il tema torna d’attualità. Da tempo il centrodestra chiede che anche la polizia locale possa utilizzare il taser. La sinistra, invece, risponde puntando sulle politiche sociali. I deputati del Pd Virginio Merola e Andrea De Maria intervengono: «Serve l’unità di tutte le forze politiche, servono presidi e politiche di inclusione. Il Governo deve garantire risorse adeguate. Non vogliamo fare il gioco della propaganda: la sicurezza è un diritto, non uno slogan».

Nel mirino del gruppo consiliare Pd anche le cosiddette zone rosse, istituite dal ministro Piantedosi e presidiate da ordinanze prefettizie. «Eventi gravi come quello in via Matteotti dimostrano che mancano uomini e mezzi – si legge nella nota –. È inaccettabile che la persona fermata fosse già oggetto di espulsione dal 2024, ma ancora a piede libero. Così come sono inaccettabili le accuse contro l’amministrazione comunale».

Il tema, insomma, non è solo giuridico o di ordine pubblico. È una questione di risposte – e di visioni – profondamente diverse.

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