Assistenza sanitaria e diritto all’esenzione per le persone con HIV

L’infezione non cancella i diritti, li rende più urgenti. L’assistenza per le persone con HIV è un dovere collettivo. Tra leggi, tutele e realtà spesso invisibili. Anche chi non ha documenti ha il diritto di curarsi.

L’HIV non è solo una questione medica. È una sfida quotidiana che richiede attenzione, costanza e – soprattutto – accesso garantito alle cure. Per fortuna, chi convive con questa infezione ha diritto a un’assistenza sanitaria specifica, pensata proprio per accompagnarlo nel percorso.

Assistenza sanitaria: come funziona per chi ha l'HIV?
Assistenza sanitaria e diritto all’esenzione per le persone con HIV – lilabologna.it

Nel 2017, Stato e Regioni hanno approvato il Piano nazionale di interventi contro HIV e AIDS (PNAIDS), un documento che non è rimasto sulla carta. Lì dentro ci sono azioni concrete per migliorare la qualità della vita delle persone sieropositive. Si parla di prevenzione, di aderenza alle terapie, ma anche di supporto psicologico e attenzione all’invecchiamento.

Tutto in linea con gli obiettivi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che punta a eliminare l’AIDS entro il 2030.

Chi è sieropositivo ha diritto all’esenzione dal ticket. Lo dice il Decreto Ministeriale del 28 maggio 1999, che include l’HIV tra le malattie croniche e invalidanti. In parole semplici: non si paga per quelle prestazioni sanitarie che servono a tenere sotto controllo l’infezione, prevenirne l’aggravarsi o gestirne le complicanze.

L’esenzione riguarda farmaci e trattamenti riconosciuti dal Servizio Sanitario Nazionale, seguendo protocolli clinici precisi.

Come ottenere l’esenzione per l’AIDS: cosa serve davvero

Serve una cosa sola: un certificato. Chi riceve la diagnosi deve portarlo alla propria ASL, rilasciato da un ospedale pubblico o da un ambulatorio specializzato. Lì verrà registrata l’esenzione con il codice 020, quello legato all’infezione da HIV. E la buona notizia è che non ha scadenza: una volta ottenuta, resta valida per sempre.

La legge italiana è chiara: anche chi non ha la cittadinanza, o non è in regola con i documenti, ha diritto a ricevere cure essenziali. E questo include i trattamenti contro l’HIV. Non è solo una questione individuale, ma di salute pubblica.

Come ottenere l’esenzione per l'AIDS
Come ottenere l’esenzione per l’AIDS: cosa serve davvero – lilabologna.it

Il trattamento per l’HIV è considerato essenziale, e come tale va garantito a chiunque, anche a chi non ha il permesso di soggiorno. La legge sull’immigrazione del 1998 lo dice chiaramente: la tutela della salute è parte integrante del percorso di inclusione. Nessuno deve essere escluso, soprattutto quando in gioco c’è la vita.

Inoltre è prevista l’assistenza sanitaria anche in carcere. Essere detenuti non significa perdere i propri diritti. Chi è in carcere e convive con l’HIV deve ricevere le stesse cure, la stessa assistenza e le stesse informazioni di qualsiasi altro cittadino.

I test per l’HIV devono essere gratuiti e riservati, il supporto psicologico dev’essere garantito a prescindere dal risultato. Nessuna discriminazione, né dentro né fuori dalle mura del carcere.

E se la malattia arriva a uno stadio avanzato, la legge permette l’uscita dall’istituto penitenziario per ricevere cure adeguate. Il Decreto del 1992 lo dice chiaramente: certe condizioni di salute non sono compatibili con la detenzione.

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